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Tornano al lavoro i chirurghi indagati per la morte di Margaret

La Procura, per il momento, non ha chiesto di inibire l'attività dei Procopio

I due chirurghi Marco e Marco Antonio Procopio, indagati nell’inchiesta per la morte di Margaret Spada a seguito di un intervento al naso, sono tornati a lavorare. Marco e Marco Antonio, padre e figlio, chirurghi estetici, secondo quanto riportato da Corriere della Sera, sarebbero nuovamente operativi a quattro mesi dalla morte della 22enne siciliana.

A determinare l’aggravamento delle condizioni di Margaret fu una “polmonite ab ingestis”: restò in coma tre giorni e morì per arresto cardiocircolatorio. Emerse anche che ci furono imperizie nelle manovre di emergenza e che le fu detto che poteva mangiare prima dell’intervento. Non più operativi nello studio medico dove si era fatto l’intervento a Margaret il quotidiano però sostiene che è possibile prendere appuntamento. Nulla lo vieta. L’Ordine dei medici capitolini non può adottare provvedimenti se non a sentenza di terzo grado. La Procura, per il momento, non ha chiesto di inibire l’attività dei Procopio.

“La notizia non rappresenta di certo una novità, atteso che, allo stato, i due medici sono indagati per omicidio colposo in ambito sanitario e non risulta essere stata applicata alcuna misura interdittiva all’esercizio della professione. I genitori e la sorella che vivono ogni giorno il dolore per la perdita di Margaret, stamani con il sottoscritto hanno commentato con animo evidentemente rammaricato la notizia – dichiara l’avvocato Alessandro Vinci, legale della famiglia di Margaret – Nel contempo, mi hanno rinnovato il loro sentimento di fiducia nel lavoro della Magistratura e attendono a breve gli esiti delle attività di indagine”.


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