Hanno bloccato il traffico del centro storico per eseguire in autogestione i lavori all’interno di un tombino di via Dei Vespri. Sono i soci del comitato territoriale Antudo i quali dopo aver riparato il guasto hanno infilato testa e braccia all’interno del tombino in maniera provocatoria ma soddisfatti per ciò che sono riusciti a fare per risolvere i disagi vissuti da una coppia di anziani, da tempo impossibilitati ad utilizzare i servizi igienici. Secondo quanto hanno dichiarato i soci del comitato territoriale, la decisione di intervenire sarebbe scaturita dal disinteresse da parte dell’ufficio tecnico comunale di Lentini, a loro dire, più volte sollecitato.
“Che l’ufficio tecnico di Lentini sia mal funzionante e che non abbia abbastanza personale (così come gli altri uffici comunali) per fare fronte alle esigenze della nostra città è sotto gli occhi di tutti da tanti anni- dichiarano i soci di Antudo – È sotto gli occhi specialmente di chi vive i quartieri più marginali e quelli di più antico impianto dove la manutenzione dovrebbe essere curata in modo particolare per via di tubazioni vecchie, strade malfatte (spesso per via di errati e frettolosi interventi) e talvolta purtroppo pure di tombini cementificati dagli abitanti intervenuti in autonomia per contrastare – nel disinteresse o nell’impotenza delle varie amministrazioni – le infestazioni di scarafaggi e topi.
Come siamo arrivati noi a infilare la testa e le braccia in un tombino? Ci siamo arrivati dopo oltre due settimane di segnalazioni, solleciti, appuntamenti andati a vuoto. Da giorno 31 dicembre nella strada della nostra sede e nella abitazione di una coppia di anziani, registriamo problemi che derivano dall’impianto fognario comunale. Dal primo giorno utile ci siamo rivolti all’ufficio tecnico. Il sopralluogo dell’operaio del Comune ci ha confermato la possibilità che il danno provenisse da un tombino di pietra che però non aveva modo di aprire il giorno del sopralluogo e che si trattasse di un danno di competenza del Comune. Da allora, dopo altre ripetute sollecitazioni all’ufficio tecnico, attendiamo invano una ditta che doveva essere inviata a eseguire i lavori necessari. La cosa più grave oltre al fatto che la ditta non sia mai arrivata è il silenzio, la mancanza di risposte alle sollecitazioni degli abitanti”.
Da lì la decisione di risolvere da soli il guasto.
“ Per noi era diventato insostenibile – continuano – non utilizzare uno dei locali della nostra sede che offre ogni giorno spazi creativi e solidali a giovani e meno giovani della città. Ma soprattutto non era più umano tollerare che due anziani in difficoltà continuassero a stare nella condizione di non poter usare i servizi della propria abitazione a rischio di scatenare un allagamento di liquami. La situazione che abbiamo raccontato è solo una piccola goccia in un mare di casi simili o peggiori che interessano specialmente i quartieri storici. Siamo certi che sia una priorità dell’amministrazione intervenire nelle zone che versano da decenni in un abbandono disumano. Siamo anche certi che chi lavora negli uffici comunali (quasi tutti in difficoltà per carenza di personale) conosce il disagio di tanti cittadini che versano in condizioni precarie sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista della sicurezza. A San Paolo, in passato centro pulsante di vita, oggi è la norma vedere case cadenti o macerie, topi, spazzatura, infestazioni di pulci. La situazione è tragica. Come è possibile svolgere un lavoro tanto delicato senza sentire la necessità di ingaggiare una battaglia per l’umanità di fronte al disagio quotidiano di centinaia di abitanti impotenti? Come è possibile lasciare nel vuoto di un’informazione assente chi segnala, spesso con disperazione, il proprio disagio? Sono tanti gli anziani soli e le persone abbandonate letteralmente a sé stesse. Sappiamo bene e conosciamo chi con grande volontà e passione si adopera per il funzionamento dell’amministrazione comunale. Ma di certo, sappiamo e conosciamo chi ha delle colpe e chi, semplicemente, si adegua all’andazzo. E a loro diciamo che per il futuro non basterà mettervi in ferie per evitare le responsabilità o le rogne che fanno parte del vostro lavoro”.
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni
Stampa Articolo
© Riproduzione riservata - Termini e Condizioni