Arriveranno a Lentini il prossimo 16 giugno e rimarranno per circa 10 giorni, oltre trenta ricercatori e studenti delle Università di Boston, Memphis e di Catania per collaborare con il comitato Antudo e il comitato di quartiere Spitali Vecchio – San Paolo per coinvolgere i residenti nella co-progettazione di un piano di ri-abitazione.
“Durante l’ultima iniziativa pubblica promossa dal Comitato di quartiere Spitali Vecchio – San Paolo – dichiara Metis Bombaci di Antudo – abbiamo presentato un documento propedeutico al piano di ri-abitazione e recupero di uno dei quartieri più antichi e più abbandonati di Lentini. Da circa un anno Antudo e il Comitato di quartiere lavorano con gli abitanti del quartiere Spitali Vecchio -San Paolo raccogliendo interviste porta a porta e attraverso assemblee pubbliche sui problemi e sui punti di forza del quartiere. Non è semplice abbattere il muro di sfiducia nei confronti del cambiamento che tante amministrazioni poco attente al territorio hanno contribuito a costruire. Ma pian piano rinasce la voglia di partecipare: pensiamo che tutte le decisioni che riguardano un territorio debbano partire dagli abitanti e il nostro lavoro va in questa direzione.
Durante l’ultima iniziativa pubblica avevamo annunciato che ci sarebbe stata una bella sorpresa questa estate. Ora lo possiamo dire ufficialmente. Ospiteremo la decima edizione della CoPED: Community Planning and Ecological Design (Scuola Estiva di Pianficazione di Comunità e Progetto Ecologico). La CoPED è organizzata dalle Università di Boston, di Memphis e di Catania. La macchina organizzativa è già all’opera e stiamo coinvolgendo esercenti locali per accogliere e ospitare i ricercatori nel miglior modo possibile.
Si tratta di un evento internazionale prezioso per Lentini. Abbiamo già raccolto la disponibilità dell’amministrazione e ribadiamo che saremo felici di avere la partecipazione di tutte le realtà associative che si impegnano nel nostro territorio. Contiamo sul fatto che il lavoro in corso a Spitali Vecchio – San Paolo possa germogliare in ogni quartiere e rimettere gli abitanti al centro delle decisioni e della politica del territorio”.
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