Si è tenuta nella Chiesa Madre di Lentini la cerimonia di commemorazione del vice Brigadiere Filadelfo Aparo, assassinato a Palermo la mattina dell’11 gennaio 1979. La Santa Messa è stata celebrata dal cappellano della Polizia di Stato, Don Giuliano Gallone.
L’omicidio Aparo fu considerato una vendetta della mafia poiché il poliziotto, soprannominato “segugio”, fu uno stretto collaboratore del compianto capo della Squadra Mobile di Palermo Boris Giuliano, anch’egli vittima di mafia.
L’investigatore, infatti, fu decisivo in delicate indagini finalizzate all’individuazione di pericolosi esponenti delle cosche palermitane che in quegli anni davano vita ad una sanguinosa guerra di mafia propedeutica all’ascesa del clan dei Corleonesi.
Alla sua morte il brigadiere Aparo lasciò la moglie Maria e tre figli, Vincenzo di 10 anni, Francesca di 5 e Maurizio di appena un anno.
Le cronache ufficiali lo descrivono come un poliziotto integerrimo ed efficientissimo. All’odierna cerimonia ha presenziato il questore di Siracusa Roberto Pellicone. Presenti la moglie, i figli, il sindaco di Lentini Rosario Lo Faro, il dirigente del commissariato di polizia di Lentini, il comandante dei carabinieri della compagnia di Augusta, il comandante della compagnia della Guardia di Finanza di Augusta, della Marina Militare, rappresentanti di varie associazioni, i volontari dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato.
Dopo la Santa Messa è stata deposta una corona di fiori sulla tomba di Filadelfo Aparo sepolto nel cimitero di Lentini.
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