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Lentini, conferenza dell’area costituente Verso il Partito del Lavoro : “mai con il centrodestra”

La conferenza organizzata da Alberto Commendatore, Salvatore Di Mari, Franco Baudo, Antonino Landro, dell’ex Articolo 1,  è stata l’occasione per evidenziare la loro posizione contraria all’ingresso nel governo cittadino di altre forze politiche lontane dal centro sinistra

Conferenza stampa di Alberto Commendatore, Salvatore Di Mari, Franco Baudo e Antonino Landro dell’area costituente “Verso il Partito del Lavoro” gruppo  appartenente all’ex Articolo 1 che, insieme al  Partito Democratico con la loro lista Lentini Operosa sono stati determinanti e fondamentali nella creazione e vittoria alle elezioni del Patto Civico per Lentini. L’incontro è stata l’occasione per evidenziare la loro posizione fermamente contraria all’ingresso nel governo cittadino di altre forze politiche lontane dal centro sinistra.

Noi rappresentiamo l’area politica che fa riferimento all’ex Articolo Uno che adesso è un cantiere aperto nell’ambito della formazione del Partito del Lavoro, nell’ambito di una Sinistra Futura che sappia armonizzare tutte le sue diversità, le sue frammentazioni. Il nostro obiettivo non è quello dell’ennesimo partitino di pura testimonianza– dichiarano Alberto Commendatore, Salvatore Di Mari , Franco Baudo e Antonino Landro- Siamo consapevoli che è un lavoro complicato e difficile ma il gelido vento di destra ci aiuterà a trovare la strada della coesione. Abbiamo convocato la conferenza stampa per un compito semplice perché raccontare la verità è semplice. Articolo Uno e il Partito Democratico con la loro lista Lentini Operosa con simboli ed essi sono stati determinanti e fondamentali nella creazione del Patto Civico per Lentini. Siccome abbiamo letto troppe dichiarazioni fantasiose e patetiche, vogliamo ripristinare la verità: Il Patto Civico nasce perché due anni fa Lentini stava attraversando un momento storico disastroso dal punto di vista sociale (la povertà dilagante), ambientale (discarica e spazzatura) ed economico con un Comune agonizzante e immerso nelle sabbie mobili del dissesto economico. Il momento straordinario ha favorito e consentito l’armonizzazione e la valorizzazione di forze politiche diverse, di culture diverse e di sensibilità diverse. Abbiamo individuato in Rosario Lo Faro l’uomo giusto che poteva rappresentare il punto di equilibrio di un sistema complesso. Articolo Uno si è speso tantissimo con la sua progettualità e con il suo impegno sul campo giorno dopo giorno offrendo le migliori risorse intellettuali ed umane nella lista Lentini Operosa e i nostri candidati Antonino Landro e Caterina Vella hanno dato un fortissimo contributo. Abbiamo scelto come catalizzatore del patto civico l’architetto Cristina Stuto proprio per la sua intelligenza, per la sua preparazione, per la sua visione della società e per la sua capacità di vivere ed essere in sintonia con il mondo dei giovani e della cultura. L’anima del centrosinistra ha messo a disposizione del progetto le sue risorse migliori: – l’assessore Pupillo è stato l’artefice -con le sue immense capacità politiche e amministrative- del rilancio economico del Comune, l’uomo che ha rimesso i conti a posto e ridato fiducia alla città; – l’assessore Cunsolo del Movimento 5 Stelle è stato un pilastro insostituibile, un raro esempio di abnegazione, una diga a protezione della legalità. In questi due anni sono stati realizzati obiettivi importanti e il sistema complesso che teneva in armonia il centrodestra e il centrosinistra ha funzionato perfettamente. Il Patto Civico, che avevamo stipulato con gli elettori, ha retto e ha funzionato, forte di un mandato popolare che ha scelto democraticamente di bocciare l’Amministrazione Bosco (evidentemente considerando insufficienti gli obiettivi programmatici raggiunti, considerando insufficiente la politica 2 amministrativa prodotta, considerando insufficiente la qualità dello staff di Bosco) e di dare fiducia a Rosario Lo Faro come garante di un sistema complesso e lo ha scelto sindaco per la sua capacità di uomo di cucitura e non di conflitto e come garante di un patto politico fra centrodestra e centrosinistra. Sì, il patto civico per Lentini è questo. È la verità, è chiara, è semplice; chi vuole cestinare questo patto stipulato con la città sarebbe considerato dagli elettori e consegnato alla storia come un traditore. Quella che è avvenuta è una inspiegabile crisi di sistema causata da uno stupido e incosciente collasso nei rapporti interpersonali fra il Sindaco e alcuni suoi assessori. In questi mesi, abbiamo notato degli scricchiolii nella maggioranza e nella coalizione e abbiamo tentato sin da subito la strada di tentare di ricomporre le forze politiche del patto civico nella lealtà e nel rispetto di tutti. Ad agosto abbiamo chiesto una riunione di coalizione per cercare di discutere insieme i problemi e trovare soluzioni nello stesso spirito che ha costituito il Patto Civico. Lo abbiamo fatto a settembre, ma l’azzeramento della giunta comunale è arrivato prima della riunione di coalizione e ciononostante, anche in quella sede, abbiamo tentato la strada della ricomposizione con un vincolo fondamentale: allargamento della coalizione sì, sostituzione di pezzi della coalizione no. Ciò significa che la maggioranza poteva essere allargata ad altri soggetti, ma con la precondizione di ricomporre con le forze del centrosinistra che ne facevano parte sin dall’inizio. Dalle notizie che circolano in città, questa precondizione (per noi imprescindibile) pare che sia stata disattesa. La sostituzione con altre forze politiche determina che la nuova maggioranza consiliare sia lo stesso schema della maggioranza politica che governa a Roma e a Palermo e noi con il centrodestra non ci stiamo perché siamo orgogliosi della nostra storia politica di sinistra. Il sindaco ha una responsabilità immensa; ha la responsabilità della sua comunità e ha giurato di fare il bene dei suoi cittadini. Sono passati quasi settanta giorni dall’azzeramento della giunta e, ad oggi, la città non ha un governo della città. Non si tradisca il patto con gli elettori perché allora sarebbe più dignitoso per tutti dimettersi e ridare la voce ai cittadini. Il Sindaco mantenga la struttura portante del Patto Civico, con orgoglio, saggezza e umiltà ritrovi la strada del dialogo anche individuando nuove figure che possano continuare il buon lavoro svolto fino a 70 giorni fa. Se il sindaco – percome si mormora nella città – vuole invece considerare superato il patto d’onore fatto con gli elettori, si sbaglia enormemente; questo è un tradimento del patto elettorale, è un ribaltamento del risultato elettorale e la strada più giusta e più onesta è quella di ridare voce ai lentinesi. 3 Non vogliamo attribuire colpe o chi ha più colpa (i protagonisti sanno meglio di me le verità dette e non dette), sono qui solo per far capire ai cittadini la semplice verità e per invitare il Sindaco a riflettere, (a chiudere la porta ai questuanti che durante la campagna elettorale li cercavano nella trasmissione chi l’ha visto) a superare questa crisi dannosa, a non cadere nella tentazione del banale galleggiamento, perché si passerebbe da una coalizione che ha un’anima e una logica ad un coacervo di intrighi politici e interessi che metteranno purtroppo ancora una volta indietro le lancette dell’orologio, il percorso di risalita. Le dimissioni di tutti (sindaco e consiglieri comunali) sono l’immediata conseguenza della nostra bussola politica: la coerenza e l’onestà intellettuale che ci contraddistingue. Infine, si rappresenta che il Sindaco ha nominato il nostro compagno Antonino Landro nella commissione “Revisione statuto comunale” nell’aprile 2022 e quest’ultimo rassegnerà le dimissioni da questo organo per tre ragioni fondamentali: 1. La commissione non ha prodotto nulla e ha perso due pezzi (l’avv. Failla e l’avv. Giuga). Il sindaco ha più volte detto che li avrebbe sostituiti ma sono passati mesi e non l’ha fatto. Il Compagno Landro ha rappresentato, a giugno, i vari problemi e non sono mai stati risolti. 2. Tale commissione non è un mero organo burocratico ma l’attuazione del punto del programma elettorale “Lentini città dei quartieri”, ad oggi disatteso. 3. La nomina del compagno Landro non è una nomina per concorso, ma una nomina politica e le sue dimissioni sono un’immediata conseguenza”.


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