Una presenza di docenti e personale ATA al di sopra di ogni normale previsione. Probabilmente, tutto legato alle presenze, circa 200, che sono intervenute per discutere ed analizzare insieme ai dirigenti sindacali, questo importante momento per la scuola. Il primo a prendere la parola, nella sede dell’assemblea che si è svolta presso l’istituto Moncada di Lentini, in presenza dei dirigenti scolastici, Giusi Sanzaro e Mariella Cocuzza, è stato il leader del sindacato, non solo sul piano provinciale, ma anche nazionale, il prof. Renato Marino. Il docente ha posto l’accento sulla situazione politico-sindacale che lo SNALS ha assunto sul piano nazionale. ” Si parte dai risultati – ha detto il segretario provinciale Marino – e dalla loro analisi che risulta del tutto inaccettabile, per il taglio degli organici del personale docente ed ATA (5.660 docenti dell’organico dell’autonomia e 2.174 unità di personale ATA) ed il previsto prolungamento del servizio fino ai 70 anni, ostacolo a nuove assunzioni ed alla stabilizzazione del precariato che resta ancora a livelli troppo alti. Una Manovra, la legge di bilancio del 2025, che “penalizza il comparto istruzione e ricerca. È inaccettabile – continua Renato Marino – il mancato rinnovo del contratto di lavoro scaduto da tre anni, con risorse stanziate che non permettono il recupero dell’inflazione generatasi negli ultimi anni (aumenti del 5,78% a fronte di quasi il 20% di inflazione) e l’avvicinamento agli stipendi europei. Così come “è inaccettabile il mancato riconoscimento della Carta docente a tutto il personale della scuola” evidenzia, e ricorda come l’edilizia scolastica sia “in molti casi ancora fatiscente”.
Gli interventi di Nino Gallitto e Aurora Marino, hanno focalizzato l’attenzione su alcuni importanti aspetti di cui il sindacato SNALS si è ormai da anni occupato per dare una speranza di essere ascoltati e “accompagnati” nel mondo della scuola, dai numerosi dipendenti di questo mondo con le problematiche che, ogni giorno, a partire dalle più semplici, come quelle legate agli insegnanti che non ricevono una formazione adeguata a farli stare al passo con l’evoluzione della didattica. Inoltre, da decenni vengono reclutati attraverso un sistema di graduatorie che non funziona, non soddisfa i bisogni delle scuole e crea disuguaglianze tra gli stessi docenti.
“Altro problema, che se risolto faciliterebbe la soluzione del secondo, nella nostra scuola– continua Marino – è la presenza di un esercito di insegnanti precari che, se e quando lavorano, lo fanno nell’assoluta instabilità, senza continuità e possibilità di pianificare le loro attività e la cui precarietà è, tutti gli anni, causa di rallentamenti dei programmi e di disagi del sistema scolastico.Il lavoro dei docenti precari è caratterizzato dall’incertezza legata alla mancanza di garanzie sul futuro impiego.Essi infatti spesso si trovano a dover accettare incarichi temporanei o a termine, senza la certezza di poter essere riconfermati nel futuro.E’ fondamentale per il sindacato, allo scopo di individuare adeguati modelli interpretativi e strumenti d’intervento efficaci a sostenere il personale, comprendere i fenomeni e la reale condizione in cui operano i singoli ruoli professionali, il clima nelle scuole e nella comunità scolastica, per aumentare la collaborazione, la cooperazione e la collegialità e superare il senso di isolamento che nasce dalle situazioni di fragilità personale e professionale”. In assemlea si parlato anche della prossima elezione della RSU che ha già raccolto molti di coloro i quali, fino ad oggi, non si sono sentiti nel momento giusto di rappresentare, assumendo questo ruolo, le numerose problematiche della singola scuola di rappresentanza. “L’istituto “Moncada” – ha affermato la preside Giusi Sanzaro –deve continuare ad essere rappresentato nella sua totale autonomia, senza penalizzazioni e accorpamenti con altre scuole, che sarebbero mirate solo a svilire una formazione così importante e delicata.Per queste ragioni credo – conclude la Sanzaro – saremo tutti chiamati, prestissimo a tutelare questa scuola, i suoi dipendenti e gli alunni con le loro famiglie”.
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