Parenti, familiari, i sindaci di Carlentini e Lentini, assessori, consiglieri, conoscenti, studenti e docenti. Ma soprattutto c’erano molti giovani ai funerali di Marco Floridia, il 18enne morto in un tragico incidente stradale avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 4 novembre. Il rito funebre è stato celebrato stamattina nella chiesa Madre da padre Salvatore Siena. “ In questo momento di dolore, serve solo il silenzio e la preghiera “ – ha detto il parroco durante l’omelia. Don Salvatore Siena ha rinnovato i principi fondamentali del credo cristiano in cui trovare la forza per superare un dolore così grande come quello della perdita di una persona cara. La figura del giovane, a tutti noto per la sua garbatezza e lo spiccato senso dell’amicizia è stata ricordata attraverso la lettura di un commovente messaggio da parte dei compagni di classe e della sorella maggiore. Quell’amicizia che i compagni presenti hanno voluto ribadire affollando la chiesa.
Il rispetto per Marco e il dolore della sua scomparsa, era già stato dimostrato mercoledì scorso subito dopo il fatale scontro, con la vicinanza ai familiari. Marco Floridia quel pomeriggio, all’uscita di scuola stava per rientrare a casa in sella alla sua moto quando in via Madonna delle Grazie sarebbe entrato in collisione nel rettilineo con una Modus Renault che dopo aver superato un pullman di linea svoltava a sinistra per accedere nel parcheggio del discount. Dall’esito delle prime indagini, la conducente non si sarebbe accorta che la moto aveva già effettuato manovra di sorpasso. L’impatto violento contro il muretto in cemento è stato fatale al giovane studente.
Nella giornata di lunedì, su disposizione del pm Silvia D’Armento il medico legale Francesco Coco ha eseguito l’autopsia.
Il feretro al termine della messa, è stato portato a spalla fuori dalla cattedrale, tra applausi e lacrime generali. Straziati dal dolore i familiari di Marco, che hanno accompagnato il feretro fino all’uscita dalla chiesa per poi unirsi al corteo. Il carro funebre si è mosso per raggiungere il cortile dell’Istituto tecnico industriale dove ad attenderlo c’erano i compagni di classe, tutti gli studenti, i docenti e il personale scolastico. Nel cancello della scuola i giovani hanno attaccato il cartello “ Marco vive”.
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