Anche la città di Carlentini ieri sera ha celebrato il Giorno del Ricordo. Per l’ottavo anno l’associazione culturale Davvero e Sempre, guidata dal presidente Giovanni Condorelli, promotrice sin dal 2018 dell’iniziativa ha organizzato la sobria manifestazione in piazza Vittorio Veneto in presenza del vicesindaco Pino Carnazzo, gli assessori Sebastiano Franco e Vincenzo Scamporlino, Maria Grazia Furnari rappresentante dell’associazione Un sorriso per la vita, la presidente del Circolo di Conversazione Cettina Sutera, alcuni cittadini. Ai piedi della lapide sono state onorate le vittime delle Foibe rievocando la tragedia e rinnovando la memoria dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati, nel secondo dopoguerra.
“Come ogni anno – ha dichiarato il presidente Giovanni Condorelli – ci ritroviamo il 10 febbraio ai piedi della lapide per commemorare le vittime delle foibe. Mi spiace per l’assenza delle scuole malgrado fossero state invitate a partecipare anche con una delegazione di studenti . Auspichiamo il loro coinvolgimento in futuro. Mi è dispiaciuto raccogliere la testimonianza di una liceale presente all’evento la quale ha riferito che nella sua classe nessun professore ha parlato delle Foibe e che lei sconosceva fino ad oggi l’esistenza di questa tragedia .Mi auguro che nei prossimi anni la partecipazione e il coinvolgimento soprattutto delle scuole possa segnare finalmente quel salto di qualità utile per dare riconoscimento e memoria a migliaia di connazionali barbaramente uccisi e alle centinaia di migliaia di esuli costretti a lasciare la Patria .Questo è un ricordo non dal punto di contrapposizione politica tra fascismo e comunismo. Bisogna ricordare, bisogna conoscere la nostra storia soprattutto quando si parla di eventi così drammatici”.
Il Giorno del Ricordo è una solennità istituita per Legge per commemorare le delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Il 10 febbraio si riferisce all’entrata in vigore del Trattato di pace del 1947 con cui le province di Pola, Fiume, Zara, parte delle zone di Gorizia e di Trieste, passarono alla Jugoslavia.
Il vicesindaco Pino Carnazzo nel suo intervento ha commentato: “È un giorno in cui la memoria deve prevalere sull’oblio, in cui il passato deve parlare con voce chiara al presente affinché tragedie simili non abbiano mai più a ripetersi. L’umanità ha bisogno di pace . Questo è il senso del nostro incontro”. Dello stesso parere gli assessori Enzo Scamporlino e Sebastiano Franco che hanno ribadito l’intenzione da parte di tutti di commemorare il giorno del ricordo senza alcun taglio di natura ideologica, ma come momento di riflessione. Al termine della cerimonia il presidente Giovanni Condorelli insieme al vicesindaco Pino Carnazzo hanno deposto una corona di alloro ai piedi della lapide.
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