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“Il nostro territorio ha già dato”: il sindaco di Lentini ribadisce il “no” alla discarica e chiede unità di intenti

Area peraltro non contemplata nel Piano regionale dei rifiuti, con molteplici pareri negativi e una non conformità urbanistica confermata dallo stesso assessorato che ha firmato il decreto ma da un dipartimento diverso -urbanistica - che ha dato parere negativo

No alla discarica di contrada Scalpello a Lentini, ma il primo cittadino Rosario Lo Faro lancia un appello: “restiamo uniti, senza distinzioni partitiche“. Soprattutto da parte di chi – stigmatizza – nel 2009 autorizzò la realizzazione della discarica di Grotte San Giorgio senza null’altro a pretendere, lo stesso Partito democratico che ha ingaggiato una querelle con il parlamentare regionale Mpa Giuseppe Carta (“socio” della maggioranza in Giunta).

Vero è, infatti, che il decreto firmato dall’assessorato regionale non equivale a un’autorizzazione, ma in ogni caso vede l’iter proseguire in questa direzione. Le amministrazioni comunali di Lentini e Carlentini sono concordi nel procedere, insieme, contro il decreto. Ma vorrebbero farlo con il coinvolgimento della politica, dei cittadini, delle associazioni anche organizzando azioni eclatanti per difendere il territorio. Purché tutti remino nella stessa direzione. Anche il Pd. Francofonte inclusa, che ha già dato la propria disponibilità pur non ricadendo nell’area in cui sorgerà la discarica.

Area peraltro non contemplata nel Piano regionale dei rifiuti, con molteplici pareri negativi e una non conformità urbanistica confermata dallo stesso assessorato che ha firmato il decreto ma da un dipartimento diverso -urbanistica – che ha dato parere negativo. Per non parlare poi dell’aspetto politico, con il Governatore Renato Schifani che più volte ha ribadito di non volere altre discariche in Sicilia ma di puntare più sui termovalorizzatori. A tal proposito, il sindaco Lo Faro ha ribadito ancora una volta di non voler più alcun impianto a Lentini perché “abbiamo già dato”, né – come pare – a 3 km dal Comune, cioè in quel territorio etneo, ma contiguo, dove la Regione vorrebbe realizzare uno dei tue termovalorizzatori.


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