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Carlentini, accoglienza e inclusione: in piazza S.Anna il “Secondo Festival degli Aquiloni. Multicultura, in gioco!”

L’evento di sensibilizzazione itinerante organizzato dalla Iblea Servizi Territoriali Soc. Coop. Sociale ha registrato la presenza di studenti, docenti e personale scolastico dell'istituto comprensivo Carlo V di Carlentini e dell'istituto superiore Nervi di Lentini

Si è appena concluso il secondo festival degli aquiloni, Multicultura, in gioco!”, evento di inclusione e multiculturalità. La manifestazione partita oggi da Carlentini si protrarrà fino al 29 maggio. Si tratta di un evento  di sensibilizzazione itinerante organizzato dalla Iblea Servizi Territoriali Soc. Coop. Sociale,nell’ambito dei progetti territoriali della Rete S.A.I. (il Sistema di accoglienza e integrazione del Ministero dell’ Interno) che da ente attuatore gestisce, insieme ai Comuni di Calascibetta, Carlentini, Catenanuova, Centuripe, Enna, San Gregorio di Catania, Troina, Leonforte,  progetti di accoglienza integrata. Le otto tappe toccheranno così ben tre province.

All’evento hanno preso parte gli studenti dell’istituto comprensivo Carlo V di Carlentini e dell’Istituto superiore Nervi Alaimo di Lentini insieme a docenti e personale scolastico e ai volontari dell’Anps e del gruppo di protezione civile. Sul palco insieme agli organizzatori anche il sindaco di Carlentini Giuseppe Stefio. Nel corso della manifestazione i ragazzi hanno sventolato   le bandiere della Pace cucite direttamente dai beneficiari in accoglienza SAI  e  centinaia di aquiloni, tra cui anche quelli realizzati dalle scuole recanti il  messaggio da lanciare in volo.

Il mondo dell’accoglienza stamattina si è  unito  al mondo dell’associazionismo e, soprattutto, della scuola per condividere i valori multiculturalità, della pace tra i popoli e della libertà. Gli stessi promossi dalla Campagna di sensibilizzazione della Iblea Servizi Territoriali, e leit motiv dell’evento,“We Have a Dream”.

L’iniziativa prende spunto dal libro “Il Cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini – la cui trama è ambientata in Afghanistan, Paese di origine di molti rifugiati arrivati in Italia perché costretti ad abbandonare il proprio Paese – trova così negli aquiloni, e quindi nel “gioco”, un espediente per abbattere simbolicamente qualunque barriera, promuovere una riflessione sui temi delle migrazioni e dell’accoglienza, abbattere qualunque forma di discriminazione e favorire concretamente l’inclusione.


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