I tempi di attesa che costringono gli utenti a rivolgersi ad altre strutture sanitarie, il disagio per il rinnovo del ticket, la mancata sostituzione dei medici andati in pensione e molte altre criticità sono stati i temi affrontati durante un incontro con la direzione del Distretto sanitario composta dai dottori Salvatore Nigroli, Aldo Gula e Filadelfo Corsino al quale ha partecipato il presidente del tribunale dei diritti del malato Alfio Bosco.
“Siamo passati dai 47 mila accessi, nel periodo pre Covid, ai 25 mila del 2023– dichiara il presidente Bosco – Ciò, in termini economici, significa che si è passati dal milione di euro ai 500 mila euro con una perdita del 50% nelle casse del Distretto. Il motivo principale di questo calo è sicuramente da attribuire alle lunghe liste di attesa che spingono l’utenza a rinunciare alla prenotazione o a rivolgersi al privato. A titolo esemplificativo si parla di 8 mesi per una visita urologica, oltre i 4 mesi per una visita oculistica, oltre 6 mesi per una visita neurologica. Per la radiologia occorre aspettare oltre 4 mesi, stesso discorso per cardiologia (Ecg e visita). Relativamente alla diabetologia occorrerebbe incrementare di almeno altre 8 ore la specialistica e permettere ai medici di poter gestire le visite di controllo. C’è da sottolineare che al pensionamento di molti medici non è seguita un’adeguata sostituzione, sia in termini di risorse umane sia di assegnazione di ore, con conseguente riduzione delle prestazioni specialistiche da 400 ore a 250, motivo per cui si fatica a ridurre i tempi di attesa. Senza tralasciare la carenza dei medici di base a Francofonte”
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