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Lentini, recupero Palazzo Beneventano. Granata e Toscano: “si riprenda la strada del partenariato e del dialogo”

Per Fabio Granata e Fulvia  Toscano, “il recupero e la valorizzazione di Palazzo Beneventano a Lentini è stato n esempio di “buone pratiche” a livello nazionale. Aver voluto spezzare  questo percorso, ha spezzato un sogno”  

Fabio Granata, già assessore regionale ai Beni Culturali e presidente di Articolo 9 e Fulvia Toscano, portavoce dell’associazione e direttore di Naxos legge, prendono  una dura posizione sulla vicenda relativa alla gestione di Palazzo Beneventano a Lentini e sul suo attuale stato di degrado dopo lo stop alla bellissima esperienza di valorizzazione che aveva caratterizzato l’azione intelligente e testarda di tante risorse e operatori culturali di Lentini.

Nel rispetto  delle competenze su Palazzo Beneventano da parte dell’ amministrazione di Lentini– dichiarano –  la decisione sciagurata di   rimuovere  con una semplice lettera di sfratto la straordinaria azione di recupero e rigenerazione del Palazzo, precedentemente da decenni abbandonato, ponendo fine a una straordinaria  e bellissima storia di buone pratiche e volontariato culturale, portando all’attuale abbandono,  non può che suscitare la nostra indignazione. La comunità  che per anni e in maniera del tutto volontaristica  aveva prima gradualmente recuperato e poi pienamente valorizzato il  palazzo, restituendone il godimento ai cittadini e ai viaggiatori e inserendolo in prestigiosi circuiti culturali nazionali e regionali, è stata  messa alla porta con una semplice lettera e senza avere una minima idea alternativa di gestione dello spazio recuperato. Si riprenda la strada del partenariato e del dialogo, si studino strade trasparenti e possibili come un bando pubblico, una concessione temporanea ma non si spezzi definitivamente il sogno  dei ragazzi che avevano fatto rivivere un autentico “luogo dell’Anima” sottraendolo all’abbandono e alla  rovina. E soprattutto non si continui irresponsabilmente su  vie senza ritorno,  profondamente ingiuste e prive di lungimiranza. Solleciteremo l’assessore regionale ai Beni Culturali e il ministro della Cultura affinchè sostengano una soluzione equa della triste vicenda”.


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